Talentuoso, reattivo e senza paura.
Queste sono solo alcune delle caratteristiche di Davide Libertazzi.
Portiere che è entrato di diritto nella storia del Borgosesia Calcio, arrivando a 578 minuti di imbattibilità, record per la Società.
Classe 1994, ha raggiunto questo traguardo nella stagione 2016/2017, quando fece crollare il precedente record di Zelico Petrovic, rimasto in piedi per 50 anni.
<<E’ una bellissima e grandissima soddisfazione – afferma Libertazzi – . Entrare e far parte della storia di un Club è qualcosa di unico. Arrivavo da una stagione in cui ero stato fermo. Sentivo, arrivato nella vicinanza di quel minutaggio, una giusta tensione. Un successo raggiunto dopo tanta sofferenza. Ricordo ancora il riscaldamento, l’abbraccio di Egidio Capra e il dialogo con il mio compagno Matteo Bruzzone, in attesa del passare dei minuti. Un record che va condiviso con tutti>>.
E non mancano ulteriori curiosità.
<<Poco prima di raggiungere i 578 minuti di imbattibilità, subii una rete che però venne annullata. Ho reso indelebile il ricordo con un tatuaggio con la data (29/10 /2016), un guanto e un orologio che segna l’ora in cui ho stabilito il record. Inoltre quello resta anche un mio record personale. Ai tempi del Pont Donnaz, ci sono andato vicino. In 9 gare ho fatto 8 clean sheet, a farmi gol in mezzo a questa serie fu proprio il Borgosesia>>.
L’inizio dell’avventura in Valsesia risale al campionato 2013/2014.
<<Mi ricordo come prima cosa l’incontro con Egidio Capra. Si è creato un ottimo rapporto, si è rivelato per me come un secondo papà. Ancora oggi ci sentiamo e mi fa sempre piacere>>.
Da lì iniziò un importante percorso formativo.
<<Era il mio primo anno lontano da casa e la prima stagione con la fiducia della Società. In questa fase mi hanno aiutato molto i compagni, alcuni già li conoscevo, mister Manzo e lo staff. E’ stata una tappa fondamentale della mia carriera. A Borgosesia sono cresciuto come calciatore e come uomo>>.
Subito arrivano grandi soddisfazioni.
<<E’ stata un’esperienza bellissima. Era il primo anno da titolare e arrivammo sino ai quarti dei play off contro il Matelica. Anche la stagione seguente facemmo bene e giocammo i play off. Sono stati due anni bellissimi, fantastici e ricchi di emozioni>>.
E pensare che il meglio doveva ancora arrivare.
Infatti dopo una parentesi lontana dal Sesia ecco il suo ritorno nel 2016/2017.
<<Arrivammo terzi. Fu un anno unico, infatti alla penultima giornata, fino al 93’, eravamo con un piede in Serie C. Fu una stagione fantastica. Restammo imbattuti fino a gennaio e siamo stati la terza migliore difesa d’Italia. Allenatore era Alessio Dionisi. Ero convinto che avrebbe fatto carriera, poi nel calcio ci sono tante dinamiche e non si sa mai ma le sue grandi capacità si vedevano. Come detto fu un anno fantastico che lascia però l’amaro in bocca. Ancora oggi ricordo perfettamente la dinamica del 2-2, subito nel recupero contro il Cuneo. Una rete che ci tolse una grande soddisfazione, in un Comunale strapieno. Mi capita di riguardare le immagini di quella gara e spero sempre che quella rete non venga segnata>>.
Poi un’altra stagione in granata prima del salto in Serie C.
<<L’allora direttore sportivo Simone Dibattista è stato per me una persona fondamentale. Mi ha dato la possibilità di dimostrare le mie capacità e poi mi scelse come portiere ai tempi di Piacenza, tra i professionisti>>.
Una storia granata che lascia splendidi ricordi.
<<A Borgosesia ho trovato delle persone fantastiche, positive e appassionate. La Società è serissima a partire dal presidente, scendendo poi per tutti i dirigenti e lo staff. Ci tengo ancora a sottolineare il bellissimo rapporto nato con il mio allenatore dei portieri Egidio Capra. Ho condiviso tantissimo anche con Niccolò Fiorio. Tutte persone uniche che anche da avversario mi ha fatto sempre piacere rincontrare>>.
Intervista a cura di Simone Cerri